Meglio la badante o la casa di riposo?
La domanda è davvero di quelle da un milione di dollari: finché tutto va bene, chi se la pone?
Quante persone arrivano a 85/90 anni in piena salute!
Ben per loro (meno per le casse dell’INPS…, direbbe qualcuno).
Ma purtroppo durante la terza età un evento, anche semplice come una caduta, può essere devastante e cambiare drasticamente la vita di una persona anziana: da un giorno all’altro i figli (o in loro assenza i nipoti) si trovano a farsi improvvisamente questa domanda, sapendo di doversi darsi una risposta nel più breve tempo possibile.
La scena classica è quella dei figli riuniti nel corridoio dell’ospedale (magari il giorno dopo che un genitore è caduto e ha rotto di femore): c’è la figlia che vive lì vicino e l’ha trovato in casa steso per terra che chiedeva aiuto, c’è il figlio che sta a 20 km e ha preso un giorno di permesso dal lavoro, c’è la figlia che sta a 500 km, ha disdetto tutti gli appuntamenti della settimana, lasciando i figli con il marito.
“Allora cosa facciamo? Meglio la badante o la casa di riposo?”
Una domanda alla quale non è facile rispondere (a Città di Castello come a Milano): ma questi figli si trovano ad avere bisogno urgentemente di un’assistenza continuativa e di cure costanti.
Quale è la scelta giusta da fare per non compromettere un equilibrio ormai diventato così fragile?
“Prima di tutto c’è da tenere conto della salute mentale del babbo”, dice la prima figlia.
“C’è l’aspetto economico, che è molto importante”, dice il figlio.
“E quello organizzativo”, sottolinea l’altra figlia.
Secondo noi ci sono diversi aspetti di cui si dovrebbe tenere conto prima di decidere a chi affidare una persona anziana: aspetti che forse troppo spesso vengono sottovalutati.
Per assistere nel migliore dei modi una persona anziana un assistente familiare (la cosiddetta “badante) ha bisogno di spazi per lui abituali: visto che con questa scelta si resta nella propria casa, riteniamo che questa sarebbe la scelta migliore per un anziano. A volte, infatti, basta davvero cambiare luogo – o anche soltanto stanza da letto – per mettere in difficoltà una persona anziana. Con l’avanzare degli anni si perde l’efficienza dei cinque sensi (soprattutto udito e vista) e vengono meno anche molte capacità relazionali e sicurezze legate all’ambiente circostante. Ogni cambiamento può determinare la perdita di lucidità e squilibri psicologici.
Ovviamente l’assistenza domiciliare deve essere svolta da una persona preparata e qualificata (con appositi corsi di formazione), che sappia svolgere le sue mansioni (supporto nell’igiene personale, corretta movimentazione dell’assistito, preparazione dei pasti, ecc.), ma che sappia anche costruire una relazione positiva con l’anziano e un rapporto di fiducia anche con i familiari.
IL NOSTRO CONSIGLIO: va bene trovare la badante con il passaparola o con il consiglio di qualche amico, ma CHIEDI sempre all’assistente che devi assumere attestati di corsi di formazione svolti, lettere di referenze di famiglie dove ha lavorato e – perché no – il certificato (o una autocertificazione) del casellario giudiziale e dei carichi pendenti.
Davvero vuoi mettere in caso della tua mamma o del tuo papà un/una emerito/a sconosciuto/a?
Allora portare un anziano in una casa di riposo non è un granché?
Le Residenze per la Terza Età sono nate per accogliere anziani ‘fragili’ o in situazioni sociali che non li rendono più capaci di prendersi cura di se stessi. Per ‘fragile’ intendiamo anche un anziano che, una volta superata la fase acuta di una malattia, non è in grado di gestire la convalescenza da solo. In un paziente anziano una malattia acuta può essere il passaggio dallo stato di autosufficienza a quello di fragilità.
Secondo noi la scelta è da valutare situazione per situazione: ci sono persone anziane che – una volta entrate in una casa di riposo – si deprimono e si lasciano morire; altre che – trovandosi in un luogo dove è possibile socializzare – rinascono. Molti anziani, se accolti in un ambiente socialmente stimolante, migliorano la propria vita.
L’anziano sottratto al proprio ambiente può deprimersi: ma se la casa di riposo propone attività stimolanti, si può davvero rinascere!
Non esiste pertanto una regola fissa: se una persona anziana ha la sensazione di essere allontanato dalla sua famiglia, dove vive una situazione affettivamente buona, si sente abbandonato e c’è davvero il rischio che si lasci morire. Se una persona avanti con gli anni si vuole lasciare morire, non c’è medico o medicina che tenga, questo è chiaro.
IL NOSTRO CONSIGLIO: se ti rivolgi ad una struttura privata, CHIEDI sempre di poter visionare l’autorizzazione al funzionamento della struttura, il regolamento (dove trovi anche tutti i servizi svolti), il menù e se, oltre all’assistenza h24, vengono svolte attività di animazione. Inoltre, un consiglio da amici: informati bene sul titolare e gestore della casa di riposo (chi è? da quanto tempo esiste? ecc.) e – se puoi – SCEGLI una struttura gestita da una organizzazione non profit (fondazione, cooperativa sociale, ecc., che ha come scopo la “sostenibilità economica” del servizio) rispetto ad una gestita da una società profit (srl, spa, ecc., che ha come fine di ottenere utili più alti possibili da dividere a fine anno tra i soci o gli azionisti).
Cosa suggerire alle famiglie che stanno valutando le diverse ipotesi per trovare la giusta assistenza a favore di un anziano caro?
La propria famiglia è sempre la propria famiglia, la propria casa è sempre la propria casa: non c’è dubbio.
E la salute, più si avanza con l’età, più è legata all’affetto e all’amore dei propri cari.
A livello economico, considerando il giusto inquadramento lavorativo della badante (che prevede stipendio, contributi INPS, ferie e liquidazione), il vitto/alloggio e la sostituta per le ferie, non c’è poi tanta differenza tra il costo mensile per un assistente familiare ed una retta mensile per una residenza socio-assistenziale per anziani (siamo tra € 1.500 e € 1.750, a seconda della tipologia della camera e della struttura).
A livello organizzativo, la badante ha il suo giorno di riposo (ti devi organizzare per sostituirla) e può dare disdetta del contratto (poi ne devi trovare un’altra): la struttura ti garantisce assistenza h24 e, a meno che non sono matti i gestori, il servizio viene garantito in maniera continuativa e tu non devi pensare a niente.
Purtroppo non tutte le situazioni permettono di tenere in casa una persona anziana: spesso il lavoro tiene tutti fuori casa dalla mattina alla sera ed è difficile prendersi cura di chi invece resta. Inoltre oggi sempre di più le famiglie si stanno disgregando: prima erano “allargate” con quattro nonni e tanti zii e zie che ruotavano intorno allo stesso nucleo familiare; oggi le famiglie sono mononucleari o “si rompono” dopo il matrimonio. E chi ne paga le conseguenze è quasi sempre l’anello debole della società (gli anziani e i bambini).
Quindi l’anziano come il bambino?
Oggi (e sempre di più negli anni a venire) il problema più serio da affrontare per la nostra società è proprio questo: la gestione dell’assistenza ad anziani e bambini, che sono i due estremi umani che hanno più bisogno di assistenza.
La differenza sulla loro qualità della vita la fa (e la farà) il contorno affettivo.
E tu cosa ne pensi? Quale è (o quale è stata) la tua esperienza?
La tua opinione ci interessa, ma interessa in particolare a tutti quelli che ci seguono nel nostro sito!
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Ho 78 anni e, grazie al cielo, sono ancora autosufficiente e vivo ancora con mia moglie che ha tre anni neno di me. Per quanto riguarda il futuro sono dell’opinione che la “Casa di Riposo”, se gistita correttamente, rappresenta il luogo ideale per la terza e la quarta età rispetto all’assistenza domiciliare che, prescindendo dalla professiionalità dell’assistente che spesso lascia a desiderare, non risolve il grave handicap della solitudine. Nella Casa di Riposo, invece, puoi dialogare con le persone che hanno vissuto i tuoi stessi periodi, puoi quindi capire ed essere capito; cosa che non succede in famiglia; anche i figli ti ascoltano con rispetto ma non ti capiscono perchè non conoscono quello che è stato il tuo mondo. Inoltre, la professionalità degli assistenti sarebbe garantita h/ 24.
Ho una mamma anziana che abita in altro comune e stiamo valutando l’assistenza di una badante per lasciarla in casa sua, con le sue cose.Ma ho anche una famiglia mia da seguire e una nipotina arrivata da poco, oltretutto non ho l’auto.Mi trovo in una situazione emotiva difficile, chi scelgo?Se seguo troppo la mamma perdo il resto e se seguo il resto non accompagno la mamma.Soluzione?In questo caso la casa di riposo sembrerebbe la soluzione migliore, ma non tutti sono d’accordo.Vedremo……..non sono ottimista…..
Come la mettiamo con gli anziani che avendo una cultura ed un’esperienza di vita di gran lunga superiore alla media, ed essendosi tenuti sempre al passo coi tempi, in una casa di riposo non troverebbero assolutamente nessuno con il quale avere qualcosa in comune? Si tratta di casi rari lo so, perché simili persone di solito vivono in casa, benestanti, circondati da parenti e amici. Ma non è detto, si conoscono casi di persone che avevano fatto tanto per l’umanità che hanno finito la loro vita in solitudine e povertà. Un analogo problema è quello di anziani che hanno il corpo malandato ma il cervello lucidissimo. Per questi ultimi sarebbe forse meglio vivere in un albergo che in una casa di riposo
Mia mamma ha 81 anni lo scorso anno ha avuto un ictus molto importante.
Emiplegica (sx) disfagica e anche a livello cognitivo non è messa bene.
Al momento ho una badante ma purtroppo dovrò metterla in casa di riposo perchè economicamente non ce la faccio
affitto badante in regola bollette……
Io lavoro e questo mi ha permesso di aiutarla ma ….non ce la faccio e mi piange il cuore metterla in una struttura
Purtroppo non ci sono aiuti sufficienti da parte dello stato.
Guarda che si sta parlando di un anziano ….il destino è unico…nemmeno i geriatri sprecano risorse per gli anziani al massimo fanno cure pagliative…ed è giusto così.
Lo stato non può e non deve sprecare soldi per persone che ormai hanno completato il ciclo di vita. E nemmeno l’ecosistema può reggere così tante persone!! Bisogna imparare a lasciare.
Ero sopraffatta d’ala prepotenza dalla padronanza delle mie sorelle,mia mamma un ostaggio nelle loro mani e dei loro mariti. Per difendere e difendermi ho cercato aiuto da un avvocato il quale mi ha consigliato per un amministratore di sostegno donna… Dopo nemmeno una settimana dalla sua nomina si è alleata con le,,care mie sorelle e dopo due anni insieme a loro hanno sbattuto mia mamma dentro una struttura per anziani.sono stata in questura per fare denuncia ADS e giudice che deve essere cieco.. Sostiene la ADS! In questura mi è stato in malo modo detto di pensare bene prima di fare denuncia per la conseguenza ( in pratica una minaccia e impedire di esporre denuncia per tutela non verso mia mamma ma verso questi due esseri di merda).sono contraria si al business delle strutture per anziani! E maledetto sia il lavoro che trincera le persone a sopportarne altre!ma anche questo fa parte delle menti diaboliche superiori,,che ci hanno amminstrato la vita.La demenza dipende da come ti cibi dalla merda che metti dentro il tuo corpo. La vita è una soltanto e se l uomo perde la connessione con la natura con se stesso e non si ciba dei soli frutti della terra,gli abitanti della terra si ammaleranno di demenza o tumore o altro ancora.in verità non esistono malattie esiste un’alterazione dello stato di salute che attraverso il cibo crudo e l’argilla via orale,si può ristabilire l organismo liberandolo dai parassiti intestinali e cerebrali e in tutto il corpo. I medici stanno zitti devono fare anche loro la loro parte essere alleati delle multinazionali farma.è tutto una schifezza è tutto sbagliato!!!!non si può andare avanti non rispettando la vita ma quello che fa comodo! Non funziona cosi!
Sei una donna cattiva, volgare e dalle stupidaggini che dici sugli abitanti della terra si vede che sei ignorante.IL fatto che le tue sorelle siano alleate con l’amministratore di sostegno e che i medici stiano zitti la dice lunga su chi ha ragione.
Mio fratello si è offerto di tenere il papà parzialmente autosufficente ma mia sorella non vuole e daccordo coi servizi lo metteranno via ,io ho paura che papà muia ..possono obbligarlo anche se capisce e cammina?
Mia mamma ha83 anni … ha una demenza senile che peggiora velocemente …va al diurno sino alle 18 e d alle 19 arriva la badante che sta con lei sono alle 7.30…io abito a 100 km , lavoro ed ho una figlia adolescente…da due anni passo le mie domeniche con lei . Ho 2 sorelle e un fratello a pochi km da lei che nemmeno la chiamano al telefono da 2 e 3 anni, anche se conoscono le sue condizioni di salute… è mia intenzione farla entrarare in casa di riposo perché non c’è la faccio più,ma lei mi minaccia di fare gesti estremi se io prendessi questa decisione… non so più a chi rivolgermi…non vivo più una vita mia…
per le case di riposo la retta va sulle 1500 1700, quando la quota sanitaria viene pagata dalla asl. Cosa molto rara per patologie gravissime. Altrimenti la ra e la rsa costano da 2500a 3000 euro e più. La badante costa 1500 1700 e quindi è più abbordabile, nonostante il giorno di riposo e le ferie. Vorrei qualche informazione sulla possibilità di avere la quota sanitaria case di riposo assistenziali a carico della asl.
Grazie
Ho trovato il vostro articolo molto interessante, vorrei un consiglio su misura per me! Entrambi i miei genitori sono ospiti in casa di riposo da più di un anno, mia madre 90 se pur con problemi, sciatica, artrite, sordità ecc. si è integrata nelle attività di intrattenimento, cuce,disegna,canta, recita il rosario , è diventata punto di riferimento anche delle assistenti sociali , al contrario mio madre ,88 anni, con by-pass coronarico, ictus, ischemie varie, diabete da cui perdita della vista è completamente asociale e ostile anche agli ossa. Per lui l’ingresso nella struttura è stata una punizione, in effetti ultimamente ha subito l’abbassamento dei freni inibitori, chiedendo alla moglie rapporti sessuali, per evidenti ragioni lui vive il rifiuto con frustrazione violenta ed aggressiva!! Ha tentato più volte di “proporsi” alle badanti ed è per questo che si è arrivati alla decisione della casa di riposo!! Oltre i farmaci per le sue patologie assume il talofen, che ci dicono essere utile per calmare, ma ormai è come acqua !! Cosa c’è ancora che possiamo fare, mia madre viene spesso aggredita verbalmente da lui che sempre più spesso la ricatta di suicidarsi se non lo porterà a casa!! Che fare?
Ho assistito con l’ausilio si badanti mia suocera per pochi mesi, mia zia per 6 anni e adesso da 2 anni.mia madre.
Sono convinta che sia le strutture per anziani che le badanti hanno lati positivi e negativi. Sto dipende dal soggetto. Certo è che gestirli a casa non è affatto semplice, ci vuole sempre una supervisione da parte della famiglia, specialmente per quanto riguarda i farmaci. Quello che voi dite è vero in tutte le sue parti. Nel mio caso ho una madre che non fa fare vita a nessuno, non ha accettato il suo stato , non trova persona che le vada bene e non vuole mai stare da sola. Stiamo valutando una struttura ma a dire il vero mi sento in colpa è questa cosa la vivo molto male. Mi sento come se la abbandonarsi.
Non so se ce la farò.
Ho la mamma di 88 anni affetta da demenza senile e con varie patologie di tipo artrosico. Io abito a 120 km di distanza e le mie due sorelle a 15 km. Una o due volte al mese passo qualche giorno con lei. Le mi sorelle essendo più vicine si occupano delle emergenze (di recente è caduta) e degli aspetti amministrativi. Ci serviamo di badanti 24 ore, ma a parte un unico caso, siamo rimaste molto deluse del loro comportamento con mamma. Non hanno la più pallida idea di cosa sia la demenza e di conseguenza creano problemi difficili da risolvere. Stiamo valutando la possibilità della casa di riposo anche se sappiamo che sarebbe un grande dolore per nostra mamma e che nemmeno le strutture sono adeguate ad una vita dignitosa. In Italia la condizione dell’anziano è estremamente difficile e precaria e se devo pensare alla mia vita futura di quasi settantenne, sinceramente preferirei andarmene prima.
Mia madre ha 80 anni,fino a poche settimane fa era attiva nel limite dei suoi problemi fisici dovuti soprattutto ad una brutta scoliosi. Dopo una brutta polmonite e il conseguente ricovero in ospedale è impensabile lasciarla da sola. La mia idea è quella di cercarleun aiuto in casa in modo anche da non srsradicarlacompletamente,ma lei preferisce andare in casa di riposo
A me piange il cuore però sono convinta che a casa potrebbe ritrovare in po di serenità,so che vuole farlo solo per me per non farmi correre ulteriormente. Io sono figlia unica e abito lontana. Il problema di mia mamma è che è sempre stata troppo buona e ha sempre pena to prima agli altri. Ora che è lei ad averne bisogno perché dovrei chiederle questo sacrificio?
Francamente non capisco perché’ la “non profit” deve essere meglio della “profit” .
Credo che si debba superare questo concetto puramente ideologico, antico direi.
La differenza e’ semmai fra i servizi offerti e la retta,come negli alberghi.
anzi se c’e la qualità,’ e il prezzo e’ accettabile e gli “azionisti” guadagnano possono anche fare investimenti, visto che hanno un diretto tornaconto ma non sempre i consigli di amministrazione delle coop, destinano fondi agli investimenti..tutta’altro.
A parte questo appunto doveroso, il resto dell’articolo mi pare abbastanza equilibrato.
Innanzitutto i costi di tali strutture sono , il più delle volte, molto proibitivi! Inoltre, agli anziani non residenti viene negato l’accesso., a prescindere dall’urgenza e dal reale ed immediato bisogno.Non ho altre parole! A questo punto bisogna appellarsi alla buona stella, non c’è altro!
Non ho scritto duplicati, forse il mio parere non vi interessa?